I giovani, nuovi testimoni della memoria

I vincitori della prima edizione

La Commissione composta da: Antonio Franzina - Capo Ufficio Stampa in qualità di Presidente della Commissione, Roberto Grande - Capo di Gabinetto del Presidente del Consiglio, Nicoletta Martorana - Dirigente Ufficio Consiglio delle Autonomie Locali, si è riunita per la valutazione degli elaborati presentati dagli istituti iscritti alla prima edizione del concorso "i giovani, nuovi testimoni della Memoria". 

Al Concorso hanno partecipato:

  • IIS "Ettore Bolisani" di Verona con il progetto "Quando le pietre parlano: la memoria ponte per la libertà"
  • ITT "Francesco Algarotti" di Venezia con il progetto "Itinerario della memoria a Venezia tra pietre d'inciampo e testimonianze"
  • Liceo Statale "Galileo Galilei" di Dolo con il progetto "Per non dimenticare Luigi Baldan, un uomo semplice e giusto".

La commissione visionati gli elaborati evidenzia alcuni dei criteri con cui si ritiene di orientarne la valutazione, ossia l'attinenza del progetto con il tema del concorso, l'impegno degli studenti nella ricerca del materiale, sviluppo del documentario, impatto emotivo della storia narrata, qualità nella realizzazione del video e suo montaggio.

Per una rara casualità i tre lavori indagano tra aspetti diversi della Shoah e l'impegno della memoria dando vita nel loro insieme a una sorta di cortometraggio che narra la violenza e la cultura di morte del nazifascismo, dalle leggi razziali sino alla tragedia della Shoah con l'aberrante Endlösung der Judenfrage partendo dal Veneto fino ad entrare nei campi di lavoro e sterminio con gli ebrei deportati assieme alle altre vittime della violenza nazifascista tra cui i militari e i resistenti italiani.

Ecco che i tre video giunti alla fase finale narrano certamente la Shoah parlandoci di 7500 deportati ebrei dei quali 6806 avviati ai campi di sterminio nazisti. Dal Veneto partirono 32 ebrei dalla provincia di Belluno, 55 da Padova, 39 da Rovigo, 28 da Treviso, 44 da Vicenza, 545 da Verona e 230 da Venezia oltre a 225 da Fiume, 7 da Pola: complessivamente dall'area Istro-Veneta furono 705 gli ebrei deportati nei campi di sterminio pari al 10.35 per cento dell'intera popolazione ebraica deportata dall'Italia.

Ma i lavori premiati narrano anche di oltre 650 mila militari italiani internati e di 23.826 deportati nei lager nazisti per motivi politici. Di questi ultimi 10.129 non tornarono. Pur nella mancanza della documentazione dei lager tedeschi, distrutta alla fine della guerra, si stimano in un numero oscillante tra i 40.000 e i 60.000 i decessi avvenuti tra i deportati italiani militari. 

Le vicende narrate in questi tre video si intrecciano tra loro, riuscendo a parlare anche di chi tentò di opporsi alla cultura di morte nazifascista, schierandosi al fianco della popolazione ebraica con raro e straordinario spirito di abnegazione o combattendo per la libertà. 

La Commissione quindi valutati i documentari presentati ritiene di assegnare:

  • Primo premio a ITT "Francesco Algarotti" di Venezia con il progetto "Itinerario della memoria a Venezia tra pietre d'inciampo e testimonianze": per coerenza al tema del concorso, esaustività del racconto pur in tempi concisi, con continuità stilistica nelle riprese e nel montaggio, riesce a raccontare con efficacia la Shoah vista attraverso le travagliate vicende della comunità veneziana.
  • Secondo premio a Liceo Statale "Galileo Galilei" di Dolo con il progetto "Per non dimenticare Luigi Baldan, un uomo semplice e giusto": approfondimento della vicenda di Luigi Baldan, internato nel campo nazista di Sackisch-Kudowa in Polonia, che a rischio della propria vita difende delle giovani ebree, caso esemplare di solidarietà umana in un campo di lavoro dove l'umanità era bandita da una cultura di odio e violenza. L'andamento non omogeneo della narrazione penalizza il racconto che nella seconda parte per altro raggiunge alti livelli di coinvolgimento. 
  • Terzo premio a IIS "Ettore Bolisani" di Verona con il progetto "Quando le pietre parlano: la memoria ponte per la libertà": per quanto non aderente al tema del concorso, il lavoro racconta con coerenza ed incisività, sulla base di una ricerca originale ben sintetizzata, anche da un punto di vista formale, la vicenda degli internati e deportati di Isola della Scala vittime della ferocia neonazista, a memoria di tutti gli italiani deportati. 

 

 

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