Il nostro video non ha tempo e non ha luogo ed esplora il peso di tre parole: le chiavi, simbolo di un luogo sicuro che le guerre costringono a lasciare, un luogo dove si sogna sempre di tornare. Ma le chiavi sono anche un simbolo di accesso alla memoria. Il confine che rappresenta sia una linea fisica che un limite emotivo, un luogo di transizione e di conflitto. Infine il racconto che non è solo un ricordo, ma un luogo vivo, in continua trasformazione. Le tre parole con i loro significati si intrecciano continuamente. Un anziano, custode di memorie sepolte, affida le chiavi al nipote, ma la porta di casa oggi non si apre più. Un giovane, buttato oltre un confine. Parlare di confine oggi sognifica per noi parlare anche di recinti mentali, ideologici, culturali, religiosi. Infine noi che sorridiamo mentre parliamo dell'importanza del racconto. Il nostro sorriso può sembrare paradossale, ma è il nostro per dimostrare la nostra speranza e la nostra resilienza.